Nel Paese orientale è stata scoperta una nuova specie di squalo bambù che utilizza le pinne per “camminare” sui fondali in cerca di cibo

Arriva dall’Indonesia una nuova scoperta nel campo delle specie animali. Nei mari a largo dell’isola di Ternate, nelle vicinanze di Halmahera nell’arcipelago delle Molucche, è stato scoperto il primo esemplare di squalo “camminatore”. L’animale, appartenente al genere degli “squali bambù”, utilizza le sue pinne non per nuotare, ma per muoversi sui fondali marini in cerca di cibo. I ricercatori del Conservation International che hanno fatto la scoperta gli hanno dato il nome scientifico di Hemiscyllium halmahera.

Uno squalo che «cammina» sui fondali utilizzando le pinne per spostarsi in cerca di crostacei. Lo hanno scoperto in Indonesia i ricercatori di Conservation International e lo chiamato Hemiscyllium halmahera. L’esemplare, che è stato trovato al largo dell’isola di Ternate, presso Halmahera nell’arcipelago delle Molucche, è innocuo per l’uomo ed è lungo poco più di 70 centimetri.
SQUALO BAMBÙ – La specie, che appartiene al genere dei cosiddetti squali bambù, depone le uova sotto le sporgenze coralline per poi condurre una vita relativamente sedentaria fino all’età adulta. Gli squali di questo genere non attraversano le aree di acque profonde e si trovano sulle scogliere isolate lungo l’arcipelago indonesiano e nelle acque del Pacifico occidentale.
PROTEZIONE – In coincidenza con la scoperta della nuova specie, l’Indonesia ha annunciato diverse iniziative per proteggere gli squali; tra queste anche una nuova legislazione volta alla protezione degli squali e delle razze in via di estinzione.

La tutela degli squali

Molti Paesi che si affacciano sul Pacifico, compresa l’Indonesia, hanno avviato una serie di iniziative per proteggere le specie di squali che stanno pian piano scomparendo dai nostri mari. In Asia le pinne di questi animali sono utilizzate a scopo medico e alimentare. Durante la passata conferenza Cites, che si è tenuta in Thailandia, si è deciso anche di dare maggiore protezione agli alberi rari come l’ebano ma non agli elefanti, solitamente uccisi per ottenere l’avorio.

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