I ricercatori ritengono che l’innalzamento delle temperature potrebbe rompere la barriera ghiacciata che protegge il bacino di Wilkes al Polo Sud. Se ciò avvenisse, il livello del mare crescerebbe di 4 metri

Il surriscaldamento globale sta lentamente scogliendo i ghiacci polari mettendo in serio pericolo il futuro dell’umanità. L’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico ha lanciato l’allarme sulla possibile rottura della muraglia ghiacciata che racchiude il bacino di Wilkes, una zona ghiacciata molto estesa che si trova nell’Antartide orientale. Se questa enorme mole di ghiaccio si riversasse negli oceani, molte città costiere nel mondo, e con esse 720 patrimoni protetti dall’Unesco, sarebbero completamente sommerse.

Un muro di ghiaccio protegge il mondo dall’inondazione

I ricercatori hanno stimato che se non saranno ridotte le emissioni di gas serra e CO2 entro 200 anni l’argine del bacino di Wilkes potrebbe sciogliersi completamente. Ciò provocherebbe un continuo afflusso di ghiaccio nell’oceano che durerà dai 5mila ai 10mila anni e potrebbe innalzare il livello dei mari dai 3 ai 4 metri, sommergendo città come New York e Mumbai. 

“Il bacino di Wilkes è come una bottiglia su un pendio. Una volta stappata, si svuota. – ha spiegato Matthias Mengel, il principale autore dello studio – Emettendo sempre più gas a effetto serra, oggi rischiamo di scatenare reazioni che in futuro potremmo non essere in grado di fermare”.

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Non tutto è ancora perduto. I ricercatori hanno registrato una riduzione del buco dell’ozono sopra il Polo Sud e si stanno studiando nuove soluzioni per invertire il processo di surriscaldamento globale. Gli scienziati hanno individuato un particolare tipo di batterio in grado di assorbire i gas serra prima che vengano rilasciati nell’atmosfera.