La rivista “Cosmetic and Toiletries Science Applied” ha pubblicato uno studio che attesta quanto era già noto da tempo, ovvero che il fumo associato all’abitudine di prendere il sole senza protezione adeguata contribuisce in modo significativo all’accelerazione del processo di invecchiamento della pelle. Nonostante ciò, gli italiani non rinunciano al sole e sempre più persone fanno dell’abbronzatura una vera e propria malattia.

Tornando allo studio appena diffuso, questi sono i dati estrapolati dalle ricerche condotte dalla University of California School of Medicine: le sigarette e l’abbronzatura costano alla nostra pelle un invecchiamento fino a 11 volte superiore al normale. In particolare, le sigarette provocherebbero l’insorgenza di rughe pari a quelle che si formerebbero nell’arco di 10 anni e questo, vale per ogni anno di fumo. Per quanto riguarda la tintarella invece, basterebbero due ore di sole al giorno, senza le dovute protezioni, per provocare danni e invecchiamento all’epidermide. Oltre alle rughe, fumo ed esposizione solare causerebbero un importante peggioramento della pelle dal punto di vista del colorito, della compattezza e della morbidezza.

Lo studio

La ricerca è stata effettuata considerando le diverse risposte della pelle in individui gemelli. E’ emerso che l’invecchiamento risulta proporzionale al numero di sigarette fumate, come sostiene il dermatologo dell’istituto di ricerca californiano, Howard Maibach, che parla addirittura di “smoking face”.

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Non è mai troppo tardi

Tuttavia gli studiosi sostengono che i danni ottenuti da un abuso di queste due cattive abitudini possono essere attenuati. Chi decide di smettere di fumare infatti si accorgerà di un miglioramento della propria pelle già dopo nove mesi, pelle che finalmente assumerà maggior tono ed elasticità e un colorito più luminoso. Per dirla in cifre, la pelle potrebbe ringiovanire fino a tredici anni.