Giunti alla XII edizione, Greenpeace può ritenersi soddisfatto dei risultati raggiunti. Sempre di più sono le aziende che si impegnano a realizzare prodotti con meno sostanze tossiche e più facilmente riciclabili. Ma la strada che porta alla restaurazione ambientale del Pianeta è molto più complessa e necessita di impegno e di altre numerose iniziative.

Greenpeace realizza la dodicesima edizione dell’eco-guida, classifica sull’entità inquinante di prodotti hi-tech. Ad essere giudicate e poi classificate sono state quindici multinazionali dell’elettronica e più precisamente Acer, Dell, Fujitsu Siemens, Hewlett Packard, Lenovo, LG Electronics, Motorola, Nokia, Panasonic, RIM/Blackberry, Sharp, Samsung, Sony, Sony Ericsson e Toshiba.
Tra queste, è Nokia che spicca per il tono più verde di tutti, al vertice ormai dal settembre 2008, e con 7,4 punti su 10 in quest’edizione. Seguono al secondo e al terzo posto Samsung e Sony Ericcson con 7,1 e 6,5 punti. Se la cavano LG Electronics, Toshiba e Motorola, aggiudicandosi una posizione migliore. Note dolenti per quel che riguarda Hewlett Packard (HP) e Dell, che non avendo eliminato PVC (polivinilcloruro) e BFRs (ritardanti di fiamma bromurati) entro il 2009 non soddisfano il criterio che prende in considerazione il riciclo dei materiali dimessi.
La scaletta stilata da Greenpeace, che simpaticamente posiziona le varie aziende sui toni che sfumano dal rosso al verde, non è certo un ludico passatempo da competizione. Lo scopo è quello di intimorire le grandi multinazionali, smascherando la loro eco-condotta. Chi infatti continuerebbe ad acquistare un prodotto sapendo che l’azienda produttrice utilizza sostanze altamente tossiche per l’ambiente e soprattutto per la propria salute? Forse alcuni continuerebbero a comprare, peggio per loro, ma in ogni caso esistono delle leggi che puniscono i trasgressori di regole quali il rispetto dell’ambiente e lo smaltimento dei rifiuti.
Se i grandi marchi manterranno le promesse fatte, e cioè elimineranno l’uso di PVC e BFRs, sarà possibile ridurre l’inquinamento durante il ciclo di produzione e il riciclo dei rifiuti elettronici sarà eseguito in modo più semplice e responsabile. Un altro importante obbiettivo conservato nel cassetto dei sogni di Greenpeace riguarda il clima e la sua tutela. L’organizzazione ambientalista ha chiesto alle grandi multinazionali di impegnarsi nella riduzione dell’emissione dei gas di serra. Così facendo, al Summit sul Clima che si terrà il prossimo dicembre a Copenaghen, queste stesse aziende potrebbero persuadere i governi del Pianeta a stabilire parametri vincolanti per l’innalzamento massimo delle temperature.

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