I turisti russi in Italia hanno raggiunto quota 1.088.000 nel 2013 con una spesa di 1.328.000.000 di euro. Apprezzano il nostro Paese (voto medio 8,88) soprattutto per arte, ambiente e cucina e arrivano a spendere 210 euro al giorno, il 65 per cento in più di tutti gli altri turisti stranieri anche se reputano l’Italia troppo cara. Tra le destinazioni per spesa, la Lombardia è seconda solo all’Emilia Romagna. I dati presentati oggi al Convegno Internazionale “Il Turismo Italo-Russo. Nuovi orizzonti conoscitivi, formativi e operativi” organizzato dall’Università di Milano-Bicocca

Da 461 mila nel 2009 a 1 milione e 88 mila nel 2013. In cinque anni sono più che raddoppiati i turisti russi che visitano l’Italia. Sempre nello stesso periodo di tempo sono in crescita anche i pernottamenti, passati da poco meno di 3 milioni e 600 mila (3.594.000) a quasi 8 milioni (7.827.000) con la spesa che è schizzata da 623 milioni e 1 miliardo e 328 milioni di euro. Con una spesa media giornaliera nel 2013 che si attesta a 170 euro, superiore del 65 per cento alla spesa media generale degli altri turisti stranieri in Italia, rappresentando quindi un segmento molto ricco.

È la fotografia del turismo fra Federazione Russa e Italia scattata dall’”Indagine sul turismo internazionale dell’Italia” realizzata da Banca d’Italia presentata questo pomeriggio nella prima delle due giornate del Convegno Internazionale “Il Turismo Italo-Russo. Nuovi orizzonti conoscitivi, formativi e operativi”, organizzato dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con la Russian International Academy for Tourism in occasione dell’Anno del Turismo Italia-Russia. (l’evento può essere seguito in streaming su http://streaming.unimib.it)

Ma come valutano l’Italia i turisti russi? Dai dati dello studio “Le opinioni dei turisti: come i russi vedono l’Italia e gli italiani la Russia” elaborato da Giovanni Tonini e Olga Dyakonova del dipartimento di Economia, Metodi quantitativi e Strategie di Impresa dell’Università di Milano-Bicocca, che ha preso in considerazione 9 aspetti (dalla cortesia alla sicurezza, passando per arte, ambiente, alberghi, pasti, prezzi, acquisti e informazioni) e che è stato anch’esso presentato questo pomeriggio, è emerso che, in una scala da 1 a 10, il voto medio dato all’Italia dai viaggiatori russi è 8,88 (leggermente più basso, 7,24, quello dato alla Russia dai viaggiatori italiani). 

Dal 1997 al 2013 il voto medio complessivo dato all’Italia dai viaggiatori russi è passato da 8,40 a 8,88 (toccando il punto più basso nel 2006: 8,20). Nel 2013, i primi tre aspetti maggiormente apprezzati dai Russi in Italia sono l’arte (9,29), l’ambiente (9,10) e il cibo (8,91). Viceversa, i tre aspetti meno apprezzati sono le informazioni (8,46), gli alberghi (8,01) e soprattutto i prezzi (7,38). Gli italiani in Russia apprezzano soprattutto la città e le opere d’arte (7,33), la qualità e la varietà dei prodotti nei negozi (7,28), e la sicurezza (7,22), meno apprezzati la cortesia (6,97), le informazioni per i turisti (6,48) e i prezzi e il costo della vita (6,08).

L’aspetto maggiormente gradito sia dai Russi in Italia che dagli italiani in Russia è l’arte, ritenuta fattore trainante del turismo. Viceversa, l’aspetto meno gradito dai viaggiatori di entrambe le nazionalità sono i prezzi, ritenuti elevati. In altri termini, il maggior fattore di attrazione turistica di ambedue i Paesi sono le città e le opere d’arte, mentre il maggior fattore di “repulsione” sono i prezzi e il costo della vita.

Nello studio di Giovanni Tonini, ordinario di Statistica Sociale, e Olga Dyakonova, dottoranda in Marketing, condotto su un campione di 140 mila viaggiatori internazionali (italiani e stranieri) intervistati al momento di attraversare il confine di Stato, si formulano alcune proposte per superare i punti di debolezza dell’offerta turistica russa e italiana:

  • adeguamento agli standard internazionali della qualità dei servizi degli esercizi alberghieri e delle altre strutture ricettive;
  • miglioramento della qualità e quantità dell’informazione turistica (soprattutto per la Russia) e formazione di personale qualificato in conformità con gli standard internazionali;
  • promozione più mirata della Russia e dell’Italia come destinazioni turistiche per i mercati turistici nazionali e internazionali (dove il brand locale faccia sistema con quello nazionale);
  • intensificazione della cooperazione fra Russia e Italia per promuovere i prodotti turistici di entrambi i paesi.

Dalla relazione “Comportamenti di spesa dei viaggiatori russi in Italia e degli italiani in Russia” di Andrea Alivernini di Banca d’Italia è emerso, in sintesi, che:

  • la spesa dei viaggiatori russi in Italia a prezzi correnti dalla fine degli anni 90 è cresciuta a un ritmo medio di oltre il 25 per cento annuo;
  • nel 2013 la Russia è stata per l’Italia il settimo mercato incoming con il 4,0 per cento di quota di mercato sul totale delle entrate turistiche (per la Russia, la quota di spesa dei turisti italiani è del 4,5 per cento);
  • i viaggiatori russi in Italia sono caratterizzati da un livello di spesa media giornaliera fra i più elevati (circa 170 euro nel 2013, 210 per chi alloggia in hotel, 150 per i viaggiatori d’affari). La spesa media giornaliera dei russi in Italia nel 2013 è stata superiore del 65 per cento alla spesa media generale, che si è attestata a 103 euro;
  • anche la spesa media giornaliera degli italiani in Russia è superiore (di circa il 20 per cento) a quella calcolata per tutti i paesi visitati: nel 2013 ha raggiunto i 104 euro (161 per chi ha scelto l’hotel, 121 per i viaggiatori d’affari, mentre per il complesso delle destinazioni la spesa media giornaliera si è attestata rispettivamente a 80, 122 e 100 euro);
  • il turismo dei viaggiatori russi per spesa si concentra in Emilia Romagna. Le altre destinazioni sono Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana;
  • la spesa turistica dei russi in Lombardia nel 2013, pari a 262 milioni di euro, è aumentata del 6 per cento rispetto a quella sostenuta nel 2012 e rappresenta il 20 per cento delle spese complessive dei viaggiatori russi in Italia;
  • le spese in Russia dei residenti in Lombardia ammontano nel 2013 a circa 160 milioni di euro e rappresentano il 40 per cento di tutte le spese dei viaggiatori italiani in Russia; sono più che raddoppiate a prezzi correnti rispetto a quelle registrate nel 2010.

«I dati presentati oggi – ha detto il rettore Cristina Messa aprendo i lavori del Convegno – confermano l’interesse e l’importanza crescente per l’Italia del mercato turistico russo sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo culturale. In tal senso, iniziative come questa due giorni organizzata dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con la Russian International Academy for Tourism, con la quale siamo stati i primi in Italia a sottoscrivere un accordo di cooperazione e doppia laurea sin dal 2009, sono utili per comprendere le tendenze del mercato turistico e intensificare i rapporti di collaborazione didattica a livello internazionale».

«Il turismo in Russia, nei suoi aspetti sociali, economici e formativi – ha detto Evgeny N.Trofimov, rettore dell’Accademia Internazionale Russa del Turismo di Mosca -, costituisce una importante area di intervento nei piani di sviluppo economico 2012-20 del Governo Russo. Il settore è in crescita e si punta su un turismo responsabile e sostenibile.
Ciò richiede personale qualificato a tutti i livelli. In questa ottica, la concreta e positiva collaborazione tra  l’Accademia Internazionale Russa del Turismo e l’Università di Milano-Bicocca, consente di avere non solo strumenti conoscitivi, ma di formare quadri di eccellenza con una visione globale dei rapporti tra i due Paesi. L’Accademia Internazionale Russa del Turismo, fondata nel 1969, si pone in una posizione leader, grazie all’accordo con Bicocca, tra gli oltre 500 istituti che in Russia si occupano di formazione turistica».

«Il mercato del turismo russo continua la sua crescita che sfiora il 6 per cento ogni anno – ha detto Mauro Parolini, Assessore al Commercio e Turismo di Regione Lombardia. Una grande occasione per il nostro territorio, se si considera che i turisti russi dimostrano una propensione alla spesa che è quasi doppia rispetto alla media degli altri visitatori. Questo dato pone al centro della discussione odierna due elementi: la necessità di strutture ricettive di alto profilo e la necessità di un servizio ad hoc pensato per la clientela russa. Una sfida che Regione Lombardia sta affrontando, investendo in progetti territoriali orientati verso questo risultato, tenendo ben presente i tre asset che in modo prevalente riguardano il turismo russo sul nostro territorio: la cultura,  gli sport invernali, i laghi e lo shopping (quest’ultimo non ancora rilevante ma in forte espansione)».

«Nel campo del turismo medico o di cura – ha dichiarato Umberto Solimene, segretario generale della Federazione Mondiale del Termalismo (Femtec) – che i cittadini russi ricercano con interesse, l’Italia ha competitor importanti in paesi come Israele, Germania o Stati Uniti. Ma nel turismo del benessere abbiamo pochi rivali, perché il nostro sistema termale e’ ben integrato nel territorio. Occorre far conoscere di più questo potenziale, anche formando il personale alla conoscenza delle lingue. Bisogna organizzare una proposta unitaria per un “sistema benessere termale italiano” rivolto anche al mercato russo».

Il Convegno Internazionale “Il Turismo Italo-Russo. Nuovi orizzonti conoscitivi, formativi e operativi” ha ricevuto il patrocinio del Consolato Generale della Federazione Russa a Milano, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’Enit, del Comitato Scientifico Expo del Comune di Milano, della Camera di Commercio Italo-Russa, della Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia-Russia, di Federterme, di Femtec, di Russia Cristiana e dell’Associazione Italia Russia.

L’Università di Milano-Bicocca è l’unico ateneo italiano ad aver attivato programmi di doppia laurea e alta formazione con la Russian International Academy for Tourism di Mosca. In particolare, dal 2009 vige un accordo di Doppia Laurea Magistrale in Economia del Turismo che prevede, per gli studenti italiani, un periodo di formazione di un anno presso l’Accademia russa frequentando il secondo anno del Master Course in “Management”, mentre per gli studenti russi un anno presso l’ateneo milanese, frequentando il secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Economia del Turismo. La tesi viene preparata con un relatore italiano e un relatore russo e, completati gli studi, gli studenti ottengono un doppio titolo, valido in tutti i Paesi UE e in tutta la Federazione Russa.

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