Il settore e-book è in crescita, grazie soprattutto all’effetto App. L’editoria sta cambiando faccia nonostante i proclami anti-digitali. Secondo i dati dell’Associazione degli Editori Italiani (AIE) il mercato italiano è in forte crescita a livello percentuale, molto meno in termini assoluti. In altre parole, si passa dallo “zero virgola niente” di un anno fa, allo “zero virgola poco” del 2011. Questo significa che la tecnologia perfetta del libro cartaceo, always on, batte ancora il libro digitale? Forse la battaglia non dovrebbe essere sui formati, ma a favore della lettura. Che sia digitale o cartaceo, il dato preoccupante è che i libri si leggono sempre meno. Eppure, per ignote ragioni, gli editori stampano, ogni anno, sempre più libri. Allora che cosa fare? Per lo scrittore canadese Bruce McCall (classe 1935), conosciuto per i suoi contributi frequenti sul New Yorker, ci sono almeno cinquanta cose che si possono fare con un libro. Se la lettura giace sei piedi sottoterra, i libri possono continuare a svolgere funzioni importanti? Sembrerebbe di sì. Nel suo primo libro dal titolo didascalico “50 cose che puoi fare con un libro oggi che non si legge più” (L’Ancora del Mediterraneo) Bruce McCall spiega come.

Con i libri si possono innalzare piramidi in salotto, fare montagne di coriandoli e tirare al piattello, gridando ogni cinque secondi: «Libro»! Con un grosso volume, tipo enciclopedia, si può costruire una chitarra o meglio un “mandolibro”, con due copie identiche del “Paradiso Perduto” si possono preparare due comodi “alzatacchi”, e con la copertina rigida del vostro romanzo preferito si possono realizzare esemplari finti di Kindle, da lasciare in giro durante le cerimonie importanti. Per scoprire gli altri 44 modi, siete obbligati a leggere il libro.

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