Si chiamano EcoBricks i mattoni fatti di bottiglie di plastica riempiti di rifiuti inorganici con cui nell’arco di 5 anni sono state costruite ben 60 “scuole di bottiglia” nei Paesi più poveri del mondo

Il progetto altamente innovativo nell’ambito della eco-sostenibilità è opera dell’ambientalista Susan Heisse: in 69 mesi grazie agli EcoBricks sono stati costruiti 60 istituti tra Filippine, Guatemala e Sudafrica.
Un’idea che unisce l’esigenza di smaltire i rifiuti senza danneggiare l’ambiente, con quella di riciclare e riusare la plastica e i materiali non biodegradabili con uno scopo utile.

Le “scuole di bottiglia”

Le prossime fasi del progetto EcoBricks verranno illustrate nel sito web dell’organizzazione Hug It Forward (hugitforward.org), dove si legge come “una organizzazione di base che facilita l’educazione e la consapevolezza con il potenziamento delle comunità in America Latina per costruire ‘scuole di bottiglia’”, ovvero “scuole costruite con ‘eco-mattoni’: bottiglie di plastica ripieni di rifiuti inorganici. Intere comunità si riuniscono per costruire una infrastruttura educativa più sostenibile per il loro futuro. L’obiettivo di Hug It Forward è quello di condividere la tecnologia ‘scuola di bottiglia’ in modo che le comunità di tutto il mondo possano costruire la loro scuola bottiglia.”

Queste nuove scuole sono frutto di “processi sperimentati e collaudati”, spiega Hug It Forward. Si tratta di edifici che hanno fondamenta, pilastri e travi realizzati in cemento armato con armatura. A fare la differenza sono gli “eco-mattoni” con cui sono state costruite, che rendono queste scuole “molto più economiche da costruire rispetto alle scuole tradizionali, tengono pulito l’ambiente, sono un buon insegnamento sulla sostenibilità ambientale, e coinvolgono l’intera comunità per la loro costruzione, con un conseguente senso di orgoglio e di proprietà” continua Hug It Forward.

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Un’idea da condividere

Nelle scuole viene distribuito un manuale che illustra i vantaggi del riciclo e del modello di gestione dei rifiuti attraverso la creazione di questi ‘mattoni’. La realizzazione di EcoBrick è persino diventata una materia scolastica: gli studenti hanno la possibilità di realizzare un mattone a settimana descrivendone la realizzazione.
Un progetto che potrebbe aiutare anche i senza tetto, oltre che servire a erigere nuove scuole.
Dall’ottobre 2009 le comunità hanno completato 61 progetti ‘scuola di bottiglia’ con successo, spendendo circa 6.500 dollari per classe. Nel maggio 2012 è stato completato il primo progetto al di fuori del Guatemala, a El Salvador. Lo scopo è che chiunque in qualsiasi parte del mondo possa creare la propria ‘scuola di bottiglia’, dove questo tipo di strutture siano necessarie. Ecco perché i volontari di Hug It Forward hanno creato un manuale che è una guida gratuita open source, scaricabile dal sito bottleschools.org.