Oramai i volumi che spiegano il significato di parole e termini non possono più prescindere dalla tecnologia. L’esempio del famoso dizionario inglese
Word of the Year è l’appuntamento che Oxford Dictionaries riserva al nuovo termine incluso nel suo volume e che ha rappresentato qualcosa di importante per l’anno che volge al termine. Come spiegato sul blog ufficiale, la parola del 2015 è “emoji“. La scelta riflette l’evoluzione del linguaggio inglese ma non solo. Sebbene il dizionario si riferisca alla lingua anglosassone, è evidente come emoji sia un termine universalmente riconosciuto come tale, tanto che anche le singole traduzioni, come l’italiano “emoticon”, possono lasciare il passo all’originale.
Perché è stata scelta la faccina
“Emoji è un termine che esiste almeno dalla fine degli anni ’90 – si legge sul blog – ma nel 2015 il suo utilizzo ha visto una crescita davvero importante. Quest’anno abbiamo stretto una partnership con l’azienda SwiftKey per analizzare le statistiche su quali emoticon fossero i più popolari al mondo e abbiamo scoperto che quello che mostra la faccina che sorride a crepapelle è stato quello di più successo a livello globale. Dal 1997, anno della prima comparsa, il termine è cresciuto notevolmente, tanto da far registrare una percentuale di adozione tre volte maggiore rispetto al 2014”. Gli emoji non appartengono più solo al pubblico dei teenager, anzi. Anche personaggi famosi, come Hillary Clinton, ne hanno evidenziato il potere comunicativo, capace di andare oltre le barriere linguistiche, le razze e le religioni. Non è un caso se l’aggiornamento di iOS 9.1, abbia puntato molto sull’inclusione di nuove emoticon all’interno della tastiera di iPhone e iPad.