Il peluche interattivo, che simula le emozioni umane, è pensato per “rendere felici le persone”

I robot sono in grado di provare emozioni? Se questa domanda ci riporta subito a riflessioni di natura fantascientifica e ad atmosfere che vanno da Blade Runner alla recente serie tv Westworld, ritorniamo un attimo con i piedi per terra e ricordiamoci che, per quanto realistica possa essere l’interazione con un robot e per quanto possano essere in grado di simulare le emozioni umane, al momento non sono ancora capaci di provarle davvero. Eppure questa “finzione” basterebbe a migliorare la qualità della nostra vita, secondo la startup Groove X che ha appena presentato il suo Lovot, il cui nome deriva dalla fusione tra le parole Love e Robot.

Basta guardarlo per sentirsi meglio

L’idea del produttore è quella di creare una specie di animaletto robotico, il cui aspetto già basterebbe a spezzarci il cuore dalla tenerezza, capace di simulare i comportamenti di un cucciolo o di un bambino e pensato per migliorare la qualità della vita di chi si lascerà conquistare dal suo dolcissimo sguardo.
I suoi creatori specificano infatti che basterà guardarlo e toccarlo per sentirsi già meglio, mentre l’interazione con Lovot sarà l’inizio di un legame davvero speciale.

Il robot è progettato per

«migliorare il livello di comfort e i sentimenti d’amore. Quando lo tocchi, lo abbracci o semplicemente lo guardi, ti senti meglio. È un po’ come provare amore verso un’altra persona»

spiegano i produttori.

Grazie ad una raffinatissima intelligenza artificiale e ad una cinquantina di sensori installati al suo interno, il robot giapponese avrà reazioni simili a quelle che si hanno tra umani e la sensazione che si proverà nell’averne cura dovrebbe essere simile a quella che si prova verso un bambino o un animale domestico.

Come un bambino di pochi mesi

Lovot pesa circa 3 kg e si muove per casa tramite un meccanismo motorio su due ruote, mentre per individuare e interagire con le persone utilizza una videocamera termica. Il robottino è anche capace di avere reazioni fisiche simili a quelle di un bambino di pochi mesi,  come alzare le mani per essere preso in braccio e può farsi vestire con una serie di accessori.

Il papà di Lovot è il CEO di Groove X, Kaname Hayashi, ex dipendente della società SoftBank dove ha guidato lo sviluppo di un altro celebre robot: Pepper, realizzato per conversare con le persone, muoversi in autonomia, comprendere e reagire alle emozioni umane e molto altro.

Niente Lovot sotto l’albero di Natale di quest’anno, ma la data di rilascio non è lontana: può già essere prenotato, se si ha la pazienza di aspettare la consegna che è prevista non prima degli inizi del 2020. Il costo sarà di 349mila yen, pari a circa 2,700 euro).

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