Carne rossa, arriva la smentita sugli effetti nocivi

Nel 2019 potremmo diminuirne il consumo, a favore di alternative meno dannose per la nostra salute e per l’ambiente

La carne rossa è da tempo considerata nociva per il nostro organismotanto più che alla luce di un recente studio è stata confermata la correlazione tra il suo consumo e un aumento medio della mortalità del 26% e un’altra recente ricerca ha evidenzato come la sua produzione gravi sull’ambiente molto più di quella di pollame, suini, uova e latticini.

Il consumo va ridotto, non eliminato

Nonostante l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro abbia specificato che il rischio per la salute sarebbe limitato al consumo di insaccati, salumi e carni in scatola, sembra che mangiare meno carne rossa possa ridurre del 5% la mortalità prevenibile collegata all’alimentazione nei Paesi più ricchi, secondo uno studio del World Economic Forum e dell’Oxford Martin School.

“Non si tratta di abbandonare completamente bistecche e hamburger di manzo – spiega lo studio -, le industrie che lavorano la carne bovina e quelle casearie sono estremamente importanti per la filiera e per l’allevamento di bestiame, si stima che forniscano lavoro e mezzi di sostentamento a miliardi di persone nel mondo”. E ancora: “La sfida è intervenire sull’aumento del consumo di carne rossa che sta crescendo senza però un reale fabbisogno a cui rispondere, e questo non fa bene alla salute e all’ambiente”.

Quali alimenti possono sostituire la carne rossa?

Le alternative alla carne rossa esistono, anche se su questa argomento c’è ancora molta ignoranza; ecco perché proprio questa sfida sarà al centro del Forum economico mondiale (Wef) in programma fra il 22 e il 25 gennaio a Davos.

“La carne di maiale e di pollo sono eccellenti fonti alternative di proteine che producono significativamente meno emissioni di gas serra nell’ambiente, ma ridurrebbero la mortalità solo dell’0,5-1% – spiega il World Economic Forum. La frutta con guscio, gli insetti e il tofu arrivano a ridurre i decessi tra l’1% e il 2,5% – evidenzia la ricerca -. Le migliori alternative per la salute a tavola sono i fagioli, i piselli e le micoproteine (sostanze nutritive derivate dai funghi), che possono ridurre la mortalità delle malattie prevedibili del 5-7%. Questo perché hanno un alto contenuto di fibre oltre a tante proteine: in questo modo forniscono il nutrimento necessario all’organismo e compensano alcuni regimi alimentari in cui scarseggiano questo tipo di nutrenti”.

Lo scopo della ricerca è quello di dimostrare che si può produrre nutrimento per dieci miliardi di persone nel mondo e migliorare la salute anche senza eliminare completamente la carne, se si utilizzano produzioni innovative e soprattutto se si adotta un’alimentazione varia ed equilibrata.

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