Cannabis, l’uso frequente può causare problemi cardiaci anche ai giovani

Anche il consumo sporadico di cannabis negli adolescenti può portare ad un anomalo incremento del volume della corteccia cerebrale

Che fumare troppi spinelli possa portare a conseguenze negative per la salute dei più giovani era cosa già nota. Ma quanta cannabis bisogna assumere perché il cervello degli adolescenti subisca dei danni permanenti? In realtà la quantità è molto inferiore a quella che si potrebbe credere. Sono infatti sufficienti pochi spinelli per alterare la struttura del cervello.

Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience dai ricercatori dell’Università del Vermont, negli Usa, che hanno rilevato un anomalo incremento del volume della corteccia cerebrale, in corrispondenza di aree legate alle emozioni e alla memoria, in quattordicenni che avevano consumato cannabis sporadicamente.

Risultati di cui non si può non tener conto in tema di legalizzazione di questa sostanza a scopo ricreativo, mentre è dal 2017 che la cannabis può già essere utilizzata a scopo terapeutico, per portare sollievo a pazienti affetti da gravi patologie.
Se fumare cannabis può avere conseguenze negative per il cervello dei più piccoli, non dimentichiamo invece che numerose ricerche hanno dimostrato come negli adulti il suo consumo può aiutare la memoria, rallentando il declino cognitivo e lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer.

Cosa accade all’interno del cervello

“A quanto pare basta consumare solo uno o due spinelli per modificare i volumi della materia grigia in questi giovani adolescenti”, ha sottolineato lo psichiatra Hugh Garavan.

La ricerca ha preso in esame i dati relativi allo sviluppo cerebrale e alla salute mentale di adolescenti tra Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Germania nell’ambito del progetto europeo “Imagen”. Sono stati inclusi 46 quattordicenni che avevano fatto uso di cannabis solo una o due volte, riscontrando nel loro cervello aumenti inaspettati di volume di alcune aree di materia grigia sensibili ai cannabinoidi. Le alterazioni più significative interessavano l’amigdala (legata alla paura e altri processi emotivi) e l’ippocampo (legato alla memoria e alle abilità spaziali).

Lo studio necessita tuttavia di ulteriori approfondimenti, per arrivare a comprendere di quale entità e che significato abbiano queste alterazioni della struttura cerebrale. Nella fase adolescenziale nel cervello si verificano dei tagli delle connessioni nervose, che ne riducono il volumie: è possibile quindi che la cannabis possa inibire questo processo.

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