L’allerta lanciata grazie al satellite Earth: la presenza umana nella zona è in pericolo

Un grave pericolo incombe sull’Antartide, dove dalle immagini riprese dal satellite Earth della Nasa si evince una situazione allarmante: un iceberg grande come due volte la città di New York rischia il distacco, minacciando sia le attività di ricerca sia la presenza umana nella zona.

In particolare, l’area che subirebbe maggiori danni dal distacco della montagna ghiacciata è la piattaforma di ghiaccio Brunt, che si trova lungo la costa nord-occidentale del continente antartico, dove recentemente sono stati scoperti i resti di antichissime forme di vita. Il pericolo sarebbe ancora più elevato perché poi da lì l’iceberg andrebbe alla deriva nell’oceano. Nella zona del possibile distacco esiste una frattura stabile ormai da 35 anni, ma dalle osservazioni satellitari si è visto che questa rottura ha cominciato ad avanzare verso Nord con un ritmo di quattro chilometri l’anno.
Recentemente è stato calcolato che negli ultimi 25 anni le piattaforme di ghiaccio in Antartide,  sotto le quali sono state scoperte catene montuose e vallate, hanno perso 3.000 miliardi di tonnellate di ghiaccio, con un conseguente innalzamento del livello del mare di circa 8 millimetri.

Le fasi della frattura

Se questo avanzamento portasse al distacco dell’iceberg, la massa di ghiaccio liberata nell’oceano potrebbe essere di 660 chilometri quadrati, il più grande che si sia mai staccato dalla piattaforma Brunt a partire dal 1915.

L’uomo si è stabilito per la prima volta sulla piattaforma nel 1955 e la prima immagine della frattura acquisita dal satellite risale al 30 gennaio 1986. Lo scatto che rappresenta l’avanzamento della frattura è invece del 23 gennaio 2019. Il movimento è iniziato nell’ottobre 2016 e da allora la frattura ha continuato ad estendersi, per via della conformazione del ghiaccio che galleggia sopra una formazione subacquea, dove il basamento roccioso impedisce al ghiaccio di galleggiare e crea ondeggiamenti e spaccature in superficie.

Un fenomeno che dopo 35 anni di stabilità, ora ha ripreso il suo avanzamento inesorabile e sembra non essere destinato ad arrestarsi.

Leggi anche:  Orticolario 2024: la terra al centro