Carcasse di minuscoli crostacei e un “orso d’acqua” rinvenuti all’interno di un lago subglaciale al Polo Sud

Resti di animali vissuti migliaia di anni fa sono stati rinvenuti nel cuore del lago Mercer, un bacino situato in Antartide a un chilometro di profondità sotto i ghiacci.

Una scoperta che ha sorpreso gli scienziati, che ritenevano di poter trovare solo semplici batteri e niente di più. Si tratta invece di testimonianze di forme di vita più complesse: carcasse di minuscoli crostacei e di un tardigrado, più noto con il nome di ‘orso d’acqua’.

La spedizione del team SALSA (acronimo di Subglacial Antarctic Lakes Scientific Access) ha avuto inizio nel 2007, quando il lago Mercer fu individuato grazie alle analisi radar dei satellitari e raggiunto per la prima volta il 26 dicembre 2018, utilizzando una possente trivella da 500 tonnellate. Durante il complesso lavoro di perforazione sono state raccolte numerose carote di fanghi e i campioni sono stati inviati presso i laboratori scientifici della stazione McMurdo. E’ così che sono venuti alla luce i resti non contaminati dei crostacei e del tardigrado.

Ecco cosa potrebbe essere accaduto

Come i resti di queste creature antiche siano rimasti sepolti sotto un chilometro di ghiaccio è ancora da appurare, ma gli scienziati ritengono che tra i 10mila e i 120mila anni fa vivessero in stagni e torrenti sulle Montagne Transantartiche, a circa 50 chilometri di distanza da dove sono stati ritrovati.

I ricercatori ipotizzano anche un innalzamento delle temperature che per brevi periodi fece fondere il ghiaccio, a cui seguì un nuovo abbassamento delle temperature che creò torrenti e fiumi subglaciali che collegandosi al Mercer portarono lì i resti di queste creature.

La sorpresa degli scienziati

Tuttavia si tratta al momento solo di ipotesi, che potranno essere confermate solo dall’analisi del DNA delle minuscole carcasse recuperate, consentendo di capire meglio la loro datazione e quali fossero gli habitat in cui vivevano.

Considerato l’animale più resistente del nostro pianeta, il tardigrado è simile a specie che vivono sul terreno e in ambienti umidi, ma per classificarlo saranno necessarie analisi più approfondite. Oltre a circa 10mila batteri per millilitro d’acqua, le carote hanno portato alla luce ‘gusci’ di diatomee, alghe fotosintetiche unicellulari, il carapace di un piccolo crostaceo con otto zampe simile a un gambero e anche il frammento di un altro carapace peloso, color ambra.

Finora non era mai stato ritrovato niente di simile nelle carote di altri laghi subglaciali, ma non si esclude che queste creature un tempo si cibassero proprio dei batteri e che alcune di esse possano essere ancora vive e presenti nel bacino subglaciale.
Recentemente è stato calcolato che negli ultimi 25 anni le piattaforme di ghiaccio in Antartide,  sotto le quali sono state scoperte catene montuose e vallate, hanno perso 3.000 miliardi di tonnellate di ghiaccio, con un conseguente innalzamento del livello del mare di circa 8 millimetri. 

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