La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha messo a punto una nuova tecnologia non invasiva per riconoscere i primi segnali del morbo

Dopo l’orologio da polso capace di eseguire il test del Parkinson in soli 10 secondi, frutto di una ricerca italo-britannica, nasce ora in Italia un nuovo sistema per la diagnosi precoce della malattia, basato sull’intelligenza artificiale.
Si tratta di un guanto hi-tech, sviluppato dal gruppo dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa guidato da Filippo Cavallo; un dispositivo che sarebbe in grado di riconoscere il morbo di Parkinson da cinque a a sette anni prima che i sintomi si manifestino.
La ricerca è stata condotta con l’Ospedale delle Apuane di Massa e Carrara e il dispositivo, chiamato SensHand, è stato messo a punto nel nel Biorobotics for Parkinson Disease Lab, diretto da Cavallo e da Carlo Maremmani. La sua funzione è quella di rilevare, misurare e analizzare i movimenti delle braccia, alla ricerca di eventuali segnali precoci di tremore, rigidità muscolare e rallentamento dei movimenti, tipici della malattia.

Tutti questi sintomi si manifestano solitamente in modo conclamato solo anni dopo che il processo neurodegenerativo è già iniziato, ecco perché una diagnosi precoce è la prima condizione per una maggiore efficacia della terapia.
Il dispositivo è stato sviluppato sotto il progetto Daphne, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del programma Fas Salute 2007-2013. 

Maggior attenzione ai sintomi non motori

“Sebbene la diagnosi sul Parkinson sia fortemente orientata alla valutazione dei sintomi motori, l’interesse verso i sintomi non motori sta sostanzialmente aumentando”, ha osservato Cavallo. Per Erika Rovini, dell’Istituto di BioRobotica, la nuova tecnologie “pone le basi per approfondire e promuovere l’utilizzo di sensori indossabili non invasivi e a basso costo”.

Parlando di sintomi non motori, uno dei principali è la riduzione dell’olfatto (iposmia idiopatica), considerata un fattore di rischio per lo sviluppo del Parkinson entro cinque anni.
Secondo una recente ricerca la vitamina B3 avrebbe un effetto protettivo sui neuroni e potrebbe rallentare i sintomi della malattia. 
Sperimentato su 90 persone (30 individui sani, 30 con iposmia idiopatica e 30 con Parkinson), il dispositivo Senshand ha dimostrato che, combinando le informazioni acquisite con i sensori e con un test dell’olfatto, è possibile identificare i segni precoci della malattia.”

I parametri presi in considerazione dal sistema sono in totale 96 e durante i test i tre gruppi di individui sono stati identificati con un’accuratezza del 79%. Il sistema è

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