Estinzione dei dinosauri, un cimitero di fossili è l’istantanea dell’impatto

Scoperto un sito di resti fossili risalente al giorno in cui un asteroide estinse i dinosauri 66 milioni di anni fa

Cosa accadde quando, 65.760.000 anni fa, un asteroide di 12 chilometri di diametro colpì la Terra? L’istantanea della catastrofe che portò all’estinzione dei dinosauri è ora visibile a Tanis presso Bowman, nel Nord Dakota, dove è stato rinvenuto un sito con resti di dinosauri, pesci accatastati uno sull’altro in mezzo a tronchi di alberi fossili e microsfere vetrificate intrappolate nell’ambra; si tratta della memoria fossile di una manciata di minuti, sufficienti perché si consumasse una catastrofe tale da eliminare i dinosauri dalla Terra, insieme al 75% delle specie viventi.

Un metallo extraterrestre

Il ritrovamento è opera di un gruppo guidato da Robert De Palma e dall’Università di Berkeley, ma del team fa parte anche Walter Alvarez, che alla fine degli anni Settanta insieme al padre Luis (Nobel per la fisica nel 1968) scoprì nella Gola del Bottaccione, presso Gubbio, un sottile strato di argilla datato alla fine del Cretacico con un contenuto anomalo di iridio, metallo raro sulla crosta terrestre. Gli Alvarez ipotizzarono che il metallo arrivasse da un asteroide che si era polverizzato nell’impatto e i cui detriti si erano poi deposti su tutta la superficie.
Jan Smit dell’Università di Amsterdam, e i suoi colleghi hanno persino trovato orme di dinosauri poco prima della loro scomparsa, forse anche un piccolo Tyrannosaurus Rex, “la prova definitiva che i dinosauri erano vivi e vegeti al momento dell’impatto. Stavano correndo, inseguendosi l’un l’altro” quando furono sommersi.

Cosa accadde quel giorno?

Gli studi sulla catastrofe rivelano che l’impatto causò anche un enorme tsunami che devastò per decine di chilometri i continenti, terremoti di magnitudo 11-12 in molte parti del mondo e una pioggia di rocce e sferule vetrificate incandescenti che provocarono estesi incendi. Questa è la prima volta però che vengono trovate delle prove concrete delle conseguenze immediate dell’impatto dell’asteroide.

Secondo la ricostruzione un’onda trasportò pesci e rettili risalendo le coste e i fiumi e travolgendo tutto ciò che trovava sulla sua strada e accatastando piante e animali morti.  Una volta ritiratasi, il terreno nudo venne colpito dalle sferule vetrificate che scavarono piccole cavità che a loro volta vennero riempite da sabbia e ghiaia trasportate dalle ondate successive, le cosiddette sesse, onde stazionarie che si generano all’interno di bacini chiusi a causa di onde sismiche provenienti da lontano.

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