Dormire bene, contro i disturbi del sonno arriva il pigiama intelligente

Sviluppato uno strumento indossabile in grado di indagare cosa succede mentre si dorme

Le persone che soffrono di disturbi del sonno sono in costante aumento, tanto che si parla di un’epidemia su scala mondiale, con diversi effetti negativi sulla nostra salute: bastano 5 giorni senza dormire per danneggiare il cervello, così come aumentano le  probabilità di sviluppare malattie cardiache, diabete e cancro; la più diffusa è la cosiddetta “insonnia da hi-tech” o da smartphone, causata dall’uso eccessivo dei dispositivi multimediali quali smartphone e tablet, un fenomeno che interessa non solo gli adulti ma anche adolescenti e bambini, che nell’ultimo secolo hanno perso circa un’ora di sonno.

Cosa succede quando dormiamo?

Recentemente sono stati identificati i geni e i neuroni che determinano l’insonnia, ma chi ne soffre non sa bene cosa accade al suo organismo durante la notte, così come chi è afflitto da altri disturbi come apnee, sonnambulismo, bruxismo (digrignare i denti).

Il 50 per cento della popolazione soffre di sonno agitato, con differenze tra i vari Paesi, ma studiare questo problema è piuttosto complicato, perché nelle strutture di ricerca non si riesce a ricreare la stessa situazione che si presenta nella propria casa. Ecco perché un gruppo di ricercatori dell’Università del Massachusetts ha messo a punto uno strumento che permette di indagare quello che succede nel momento in cui si va a riposare nel proprio letto: un pigiama intelligente che è in grado di controllare il nostro comportamento e fornire dati utili per diagnosi e cura.
Il pigiama è dotato di sensori che monitorano vari parametri che regolano il nostro sonno e ne determinano la qualità.

Come un pigiama vero

L’obiettivo era quello di sviluppare un dispositivo indossabile dove inserire elementi utili per le diagnosi, ma anche le batterie necessarie al funzionamento, in un tessuto che mantenesse la stessa consistenza, lo stesso peso, la stessa morbidezza di quelli che indossiamo normalmente. Il rivestimento è di film e polimeri e le proprietà della stoffa sono rimaste intatte, pur contenendo sensori in 5 diversi punti, interconnessi tramite un filo d’argento che viene intrecciato con il cotone e confluisce a una scheda che prende la forma del bottone. Tramite Bluetooth vengono quindi inviati i dati: il ritmo delle pulsazioni del cuore, il respiro, la flessibilità e il movimento delle giunture, la posizione, in base al peso rilevato nei punti in cui si appoggia il corpo.

Esistono già alcuni materassi che rilevano la posizione del sonno, ma non forniscono informazioni dettagliate e possono essere usati solo a casa propria. Esistono anche bande da polso che rilevano i battiti e le ore di sonno effettivo, ma finora nessuno strumento era in grado di rilevare contemporaneamente più dati e di fornirli in modo ordinato a chi deve effettuare l’analisi.

Leggi anche:  Uova e colesterolo: una correlazione inesistente secondo uno studio recente