Marte, scoperti i primi indizi di ossigeno nell’atmosfera

I ricercatori italiani dell’Inaf confermano la presenza di questo gas sul Pianeta Rosso

Nelle ultime ore sta facendo il giro del mondo la notizia che i ricercatori italiani dell’Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, hanno confermato la presenza di metano su Marte. Una conferma molto attesa, che arriva grazie soprattutto a Marco Giuranna, autore dello studio che per la prima volta in modo indipendente ha portato gli scienziati non solo alla certezza dell’esistenza di questo gas sul pianeta, ma anche alla scoperta di una possibile zona di emissione: una regione situata circa 500 chilometri a est del cratere Gale.

Due osservazioni a confronto

Lo studio, intitolato “Independent confirmation of a methane spike on Mars and a source region east of Gale Crater”, è stato pubblicato su Nature Geoscience.

I ricercatori sono arrivati a questa importante scoperta grazie al confronto delle osservazioni di due diversi strumenti indipendenti tra loro: un rover in superficie, il Curiosity della NASA che ha rilevato il gas nel 2013, e uno spettrometro in orbita intorno a Marte, il Planetary Fourier Spectrometer che si trova a bordo dell’Esa Mars Express, che aveva raccolto dati nel 2004 e poi nel 2013. Le rilevazioni del 2013, come spiega l’Inaf, sono avvenute ad un giorno di distanza sempre nella stessa zona, dove si trova il cratere Gale. Su Marte sono recentemente state scoperte le tracce di 24 laghi antichissimi e sono state rivenute molecole organiche sul Pianeta Rosso che fanno pensare possa esserci stata un tempo la vita e che forse possieda i requisiti per accoglierla nuovamente.

Il metano e l’origine della vita

Ma perché è così importante la conferma della presenza di metano su Marte?
La risposta è semplice e ha a che fare con la vita: individuare il luogo di emissione consentirebbe infatti di trovare la molecola che potrebbe avere origine biologica; sarebbe quindi possibile in questo modo tracciare la presenza di vita sul Pianeta Rosso.

Anche se sarebbe prematuro parlare di vita su Marte, questo rappresenta un primo passo importante per capire l’origine del metano e cercare di approfondirne l’origine attraverso studi successivi.

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