Il vincitore dell'Eurovision Song Contest, Duncan Laurence. Foto: Thomas Hanses

Duncan Laurence con “Arcade” ha vinto l’Eurovision Song Contest.

La serata della finale è stata aperta in maniera spumeggiante con Netta, vincitrice della scorsa edizione, nelle vesti di comandante dell’aereo che ha fatto partire la diretta conclusiva dell’Eurovision Song Contest.

Si inizia con la leggerezza di Malta e di Michela, coloratissimi i Lake Malawi dalla Repubblica Ceca con un brano godibilissimo, bolgia in sala stampa per il russo Sergey Lazarev – davvero un ottimo interprete.

In sala stampa si scatenano cori all’arrivo di San Marino con Serhat, “Say na na na”, mentre l’atmosfera si fa decisamente più silenziosa durante l’esibizione della Nord Macedonia, che comunque viene applaudita sul finale – e che successivamente riceverà molti voti da parte delle giurie.

Lungo la serata momento discoteca con Cipro (“Replay” di Tamta ricorda “Fuego”, portata l’anno scorso in gara da Eleni Foureira, presente in questa finale come ospite), momento coro collettivo in sala stampa con Duncan Laurence: applaudito, sì, ma lo stesso entusiasmo c’era stato anche per la Russia. Ovazioni per l’israeliano Kobi Marimi che giocava in casa, e che si è anche commosso. Mahmood è stato il più applaudito dopo di lui, con un entusiasmo visto poi solo per Luca Hänni (Svizzera), che pian piano ha fatto crescere il suo brano.

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Madonna, che nessuno è riuscito a vedere nella sua permanenza a Tel Aviv, ha fatto una breve intervista sul palco e successivamente ha cantato, stonando ma proponendo uno show grandioso.

Alla fine, nonostante Mahmood abbia fatto un’esibizione impeccabile e “Soldi” sia stata lì lì per farcela (avrebbe meritato), l’anno prossimo faremo le valigie verso i Paesi Bassi, probabilmente Amsterdam.