Pentagono, un laser identifica le persone attraverso il battito cardiaco

L’ultima frontera dell’identificazione attraverso dati biometrici passa attraverso il cuore

I sistemi di identificazione attraverso dati biometrici stanno raggiungendo livelli di complessità senza precedenti: dalle impronte digitali all’andatura, il Pentagono ha sviluppato ora Jetson, un laser a infrarossi in grado di identificare a distanza le persone attraverso il battito cardiaco.

Il dispositivo, citato tra i progetti conclusi nel report annuale del Combating Terrorism Technical Support Office (Cttso), è stato messo a punto e testato da Ideal Innovations, un’azienda specializzata nella produzione di tecnologie biometriche che lavora anche per il Dipartimento della Difesa americano. 

Jetson è capace di rilevare il battito cardiaco fino a 200 metri di distanza, anche attraverso i vestiti, con una precisione del 95%. Il dispositivo registra prima i micromovimenti creati dalle pulsazioni sulla pelle e poi, grazie algoritmi dedicati, compara i dati acquisiti con quelli presenti in un database.

I vantaggi

A differenza del sistema di riconoscimento facciale, il dato su cui si basa questo tipo di identificazione, oltre a essere univoco, non può essere camuffato. “Poter distinguere il battito – si legge nel documento del Cttso –  fornisce un dato aggiuntivo all’identificazione della persona quando gli altri metodi biometrici non sono sufficienti”.

L’idea potrebbe essere quindi quella di affiancare questo dispositivo al riconoscimento facciale, che è finora il metodo biometrico a distanza più usato dai militari, nei casi in cui l’identificazione sia complicata da condizioni ambientali non idonee, come scarsa luminosità o da alterazioni del viso, come la presenza di barba o di occhiali da sole.

Quali sono i limiti da superare?

Al momento si tratta ancora però di un prototipo, con alcuni limiti da superare, come la capacità di identificare le persone attraverso indumenti pesanti quali cappotti o giubbotti invernali.

Un altro aspetto da migliorare è il tempo di risposta: 30 secondi e non solo cinque come era stato invece specificato nel report annuale del 2017. Perché il dispositivo funzioni il soggetto deve quindi restare immobile e seduto, con le evidenti limitazioni che questo comporta. Infine, un ulteriore complicazione riguarda la qualità e la quantità delle informazioni inserite nel database relativo al battito cardiaco.

Secondo Technology Review, la rivista del Massachusetts Institute of Technology, un possibile impiego futuro del laser potrebbe essere in ambito medico.

“Un medico potrebbe eseguire la scansione di aritmie e altre condizioni da remoto, oppure gli ospedali potrebbero monitorare la condizione dei pazienti senza doverli collegare alle macchine”.

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