Vino rosso, un bicchiere ogni due settimane tutela la salute intestinale

Il vino rosso fa bene alla flora batterica intestinale e aiuta a ridurre i livelli di colesterolo, contrastando l’obesità

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche scientifiche volte a dimostrare gli effetti benefici del vino rosso sulla salute del nostro organismo. Diversi studi hanno evidenziato come bere un bicchiere di vino al giorno sia un efficace elisir di lunga vita, aiuti a prevenire il diabete di tipo 2 e curi persino la depressione, mentre una ricerca recente considera il vino addirittura un toccasana contro i danni causati dal fumo. Bere vino rosso sarebbe anche un ottimo rimedio per preservare denti e gengive e, se bevuto con moderazione, aiuta a mantenere il cervello giovane e sano e svolge un ruolo importante nel contrastare l’avanzata di malattie neurodegenerative come la demenza senile e il morbo di Alzheimer.

Un’azione protettiva sull’intestino

Oggi un ulteriore studio condotto dagli scienziati del King’s College London su Gastroenterology dimostra che il vino rosso aumenta la varietà dei batteri che abitano nell’intestino, aiutando a ridurre i livelli di colestero cattivo. In pratica si il vino svolge un’azione protettiva, evitando che si credi uno sbilanciamento fra microbi buoni e cattivi che incidererebbe negativamente su sistema immunitario. La ricerca ha evidenziato come il microbioma di chi beve vino rosso sia migliore rispetto a quello dei non bevitori. Non produrrebbe invece alcun effetto il consumo del vino bianco, sidro o superalcolici.

Qual è la quantità ideale?

Caroline Le Roy, prima autrice del lavoro, precisa che è bene non esagerare con il consumo: “Bere vino rosso raramente, come una volta ogni 2 settimane, sembra essere sufficiente per  osservare un effetto”.

In un ulteriore studio condotto dal Department of Twin Research & Genetic Epidemiology del King’s College London è stato confrontato l’impatto di vino rosso con le altre bevande, tra cui il vino bianco, sul microbioma di 916 gemelle femmine del Regno Unito,  arrivando alla conclusione che i batteri dei bevitori di vino rosso mostravano una maggiore varietà rispetto a quelli di non bevitori. L’osservazione è stata quindi confermata su 3 differenti coorti nel Regno Unito, Usa e Paesi Bassi, considerando anche possibili fattori come età, peso, dieta e stato socio-economico. In tutti i casi è stata confermata l’azione positiva del vino rosso sul microbioma.

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