Buco dell’ozono, mai stato così piccolo dagli anni 80

Le dimensioni del buco dell’ozono in Antartide si sono ridotte e sono le più piccole mai registrate in 30 anni

E’ da alcuni anni che, per la prima volta in 35 anni, sembra che il buco dell’ozono si stia restringendo: già nel 2014 gli scienziati avevano confermato un aumento statisticamente significativo e constante dello strato che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette del sole. La buona notizia è che oggi le dimensioni del buco dell’ozono sarebbero le più piccole mai registrate dalla metà degli anni ’80.
A rivelarlo è una nota degli scienziati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) che, a meno di un mese dall’inizio della stagione del buco dell’ozono, hanno osservato una significativa riduzione della sua dimensione: circa la metà di quanto si registra normalmente in questo periodo dell’anno. Oltre ad essere diminuite le sue dimensioni, il buco dell’ozono risulta anche “fuori centro” e “fuori asse”.

Quando si forma il buco dell’ozono?


Di solito il buco dell’ozono in Antartide comincia a formarsi ogni anno ad agosto, raggiungendo il picco della sua dimensione ad ottobre, per poi richiudersi nuovamente a dicembre.

Secondo le più recenti previsioni, dopo aver raggiunto un minimo locale la scorsa settimana, il buco dell’ozono potrebbe ricominciare a crescere in modo graduale, ma sembra decisamente improbabile che raggiunga di nuovo l’ampiezza degli ultimi due o tre decenni.

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Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), implementato dal Centro Europeo per le previsioni metereologiche a medio termine (ECMWF) per conto dell’Unione Europea, ha un ruolo fondamentale nel contribuire alla preservazione dello strato di ozono, attraverso un monitoraggio costante e la fornitura continua di dati sullo stato attuale.