Gli archeologi hanno scoperto in Cina i fossili di gatto domestico più antichi di sempre (5.300 anni)

In Egitto i gatti erano venerati come dei ma non sarebbero stati i faraoni, che utilizzarono addirittura frammenti di cometa per i propri gioielli, i primi ad addomesticarli. I primi felini domestici a vivere con l’uomo sarebbero apparsi circa 5.300 anni fa in Cina e non nel delta del Nilo. A dimostrarlo sarebbero resti fossili di gatti, che ora potranno accompagnare i padroni in ospedale, scoperti dalla Chinese Academy of Sciences a Qaunhucun, un villaggio della provincia Shaanxi.

I topi hanno avvicinato il gatto all’uomo

Secondo i ricercatori i gatti, non ancora addomesticati, ricevevano vitto e alloggio in cambio della loro capacità di cacciare i topi che infestevano i campi coltivati. “I nostri dati – ha spiegato Fiona Marshall, uno degli autori dello studio – suggeriscono come i gatti siano stati attratti dagli antichi villaggi di agricoltori dalla presenza di piccoli animali, come i roditori presenti nei granai. Sebbene questi gatti non fossero addomesticati, l’evidenza conferma come abbiamo vissuto in stretta prossimità agli agricoltori con una relazione di mutuo aiuto”.

Da Cipro alla Cina

I più antichi resti di gatto domestico sono stati scoperti comunque a Cipro e risalgono a circa 10mila anni fa. A tal proposito, gli esperti non si spiegano come la specie sia riuscita a raggiungere la Cina dal Medio Oriente a causa della mancanza di prove genetiche. “Non sappiamo ancora se questi gatti siano arrivati in Cina dal Medio oriente e se si siano incrociati con le specie di gatto selvatico cinesi – ha continuato l’esperta – o, ancora, se i gatti cinesi abbiano giocato un nuovo inedito per l’addomesticamento”.

Leggi anche:  1861 Diciottosessantuno, apre a Milano il nuovo bistrot ed enoteca con cucina

Il resti del più antico antenato del gatto moderno, che assomigliava molto all’attuale leopardo delle nevi, sono stati invece rinvenuti in Tibet.