In principio erano solo calze, come dice il nome stesso: era il 1987 e nasceva Calzedonia. In pochi anni il marchio si ritaglia uno spazio considerevole sul mercato per l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei prodotti. Il desiderio di crescita porta l’azienda ad espandere il proprio business ai costumi ed infine all’intimo con i brand Intimissimi e Tezenis. Il percorso vede anche cambiamenti strategici: da prodotti quasi interamente commercializzati a prodotti di produzione propria, in stabilimenti che attualmente sono in Italia, nell’Est Europa e in Sri Lanka con complessivamente circa 13.700 dipendenti. Il 2008 è stato chiuso con 890 milioni di euro di fatturato, segnando un +15% rispetto all’anno precedente. Nella sede principale di Dossobuono di Villafranca (VR), sono concentrate la Ricerca & Sviluppo, le funzioni direzionali, finanziarie, amministrative, acquisti e programmazione della produzione.

Il salto di qualità

All’alto volume produttivo corrisponde un elevato flusso di attività legate agli acquisti. Gli impianti di produzione sono infatti a ciclo continuo e necessitano di una puntuale ricezione delle materie prime. “Gli ordini effettuati giornalmente sono numerosi ed il nostro ufficio acquisti, all’aumentare del business, si è trovato in ‘un collo di bottiglia’: le energie erano impiegate quasi esclusivamente ad inserire le risposte ricevute dai fornitori, in un primo tempo in un comune foglio di excel poi nel sistema gestionale. Una sorta di lavoro manuale che non consentiva di concentrarsi su ciò che per noi è davvero importante: l’analisi dei dettagli e l’istituzione di relazioni ‘intelligenti’ e collaborative con i fornitori”, afferma Riccardo Romani, Direttore di produzione di Calzedonia Spa.

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Per compiere il salto di qualità occorreva una soluzione software che trasmettesse in modo automatico al sistema gestionale la situazione degli ordini. In tal modo anche l’ufficio adibito alla programmazione della produzione avrebbe potuto beneficiarne, usufruendo di un quadro sinottico sullo stato delle materie prime già disponibili o in arrivo.

La soluzione IUNGO: i fornitori dicono “sì”

IUNGO, il software per la gestione della supply chain di Smarten e distribuito per il settore moda da Datafashion e Softintime, si presenta a chi si occupa degli acquisti come un portale in cui sono presenti tutte le informazioni sugli ordini in real time. Un aggiornamento che però non richiede nessuno sforzo aggiuntivo, né dal personale interno né tanto meno da parte dei fornitori. “L’approccio al nuovo strumento da parte dei nostri fornitori è avvenuto con molta semplicità. Abbiamo mandato loro una e-mail in cui venivano informati che da lì a poco avrebbero ricevuto gli ordini nel formato di posta elettronica anziché via fax. Il cambiamento era relativo solamente alla modalità comunicativa, dunque nessuna invasività e imposizione”, commenta Romani. La totalità dei fornitori ha accettato di buon grado: le conferme o le modifiche d’ordine che effettuano via e-mail vanno poi automaticamente nel portale IUNGO, integrato con il sistema gestionale dell’azienda. “Il nostro parco fornitori è molto variegato, si va da quello di grandi dimensioni da 500 milioni di euro di fatturato annuo a piccole tintorie locali. La duttilità e facilità di IUNGO hanno permesso un’immediata implementazione”, dice Romani. In prospettiva, c’è l’intenzione di connettere direttamente al portale il principale fornitore per un’integrazione completa e un ulteriore coinvolgimento e di estendere IUNGO ai fornitori anche di prodotti finiti e non solo di materie prime.

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Vantaggi

Grazie a IUNGO si è verificato uno snellimento dei processi aziendali. In particolare, gli utenti dell’ufficio acquisti ora possono dedicarsi ad attività a vero valore aggiunto, come spuntare il miglior prezzo e le migliori condizioni, integrarsi e coordinarsi, creare un clima di fiducia e di reciproco interesse con i fornitori. Infatti, il portale permette, con l’utilizzo molto intuitivo dei colori e degli spazi, di cogliere a colpo d’occhio la situazione e di concentrarsi di conseguenza sulle problematiche, sui ritardi. La data di consegna dei materiali è ora un dato preciso. “Con la metodologia precedente le risposte ricevute dai fornitori erano per lo più telefoniche, talvolta vaghe: ‘consegnerò più o meno la prossima settima’. Con il sistema attuale, le risposte arrivano per iscritto e sono maggiormente dettagliate: dati i volumi che gestiamo noi, è importante sapere anche le quantità”, afferma Romani. Il fornitore si sente dunque più controllato ma anche più responsabilizzato nel rispettare le tempistiche. Ciò si riflette in una maggiore capacità di programmare la produzione. “Adesso abbiamo la possibilità di comprendere la disponibilità dei materiali proiettata in un tempo più lungo, di un mese e mezzo, anche due, mentre prima riuscivamo a fare previsioni al massimo nell’ordine di 15 giorni. La filiera ha perciò la capacità di sostenere i ritmi talvolta serrati di un settore come il nostro”, conclude Romani.

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