Messo a punto un nuovo farmaco contro i super batteri resistenti agli antibiotici

I ricercatori dell’Università di Copenhagen hanno sviluppato un rivoluzionario farmaco in grado annientare i “superbatteri” resistenti agli antibiotici, sempre più spesso causa di morti premature, rendendoli nuovamente vulnerabili. In uno studio dell’equipe guidata dall’italiano Luca Guardabassi, pubblicato su Scientific Reports e Antimicrobial Agents and Chemotherapy, viene illustrato come si è arrivati a questo importante risultato, grazie al Klebsiella pneumoniae, che causa polmoniti letali, e con l’Escherichia coli. Un altro studio aveva sviluppato una molecola a forma di stella che sarebbe in grado uccidere i super batteri resistenti agli antibiotici. Il caso più recente è quello verificatosi a Firenze, dove è stato scoperto un super batterio resistente anche all’antibiotico colistina, un farmaco salvavita nella lotta ad altri batteri considerati invulnerabili ai farmaci.

Un approccio innovativo

I ricercatori hanno adottato un nuovo approccio per identificare i geni necessari ai batteri per crescere in presenza di antibiotici, misurando il contributo di ogni singolo gene del batterio alla resistenza all’antibiotico, e individuando così quelli indispensabili al Klebsiella pneumoniae per sopravvivere con la colistina, l’antibiotico usato per le infezioni causate da questi batteri.

Il tallone d’Achille dei superbatteri

“La nostra scoperta mostra che i superbatteri resistenti non sono invincibili. Hanno un tallone d’Achille e ora sappiamo come batterli”, commenta Guardabassi.

Disattivando uno di questi geni, il batterio resistente diventa nuovamente vulnerabile all’antibiotico, dimostrando così la sicurezza ed efficacia della tecnica. Inoltre i ricercatori hanno individuato geni simili che una volta disattivati  ripristinano la ricettività dell’E.coli anche ad altri tipi di antibiotici.

Leggi anche:  Piante in estate: come rendere il tuo giardino un paradiso