Marte, addio al rover Opportunity: la missione è completata

La Nasa dichiara la “morte” del robot su Marte da oltre 14 anni

E’ ufficiale ormai, il rover Opportunity ha smesso di funzionare: il robot che per più di 14 anni ha scattato e inviato sulla Terra immagini di Marte è stato dichiarato inattivo dalla Nasa, che ha comunicato: “Il rover è morto, la sua missione è completata”. Si deve proprio a Opportunity la conferma della presenza dell’acqua su Marte, dove recentemente è stato rinvenuto un grande lago di acqua salata.

Fine della trasmissione

L’interruzione delle trasmissioni risale al giugno 2018, dopo che una tempesta di polvere aveva avvolto Marte, impedendo per diversi mesi ai raggi solari di ricaricare le batterie del rover. Oggi arriva l’annuncio della “morte” definitiva del robot e della fine della missione, da parte del responsabile scientifico della Nasa, Thomas Zurbuchen, durante una conferenza stampa a Pasadena, in California.

“Gli ingegneri sapevano che la fine sarebbe arrivata un giorno, ma non immaginavamo che la missione sarebbe durata così a lungo”, ha commentato il capo del programma John Callas, spiegando che la durata prevista inizialmente era di soli tre mesi.
“Anche se è una macchina, è difficile dire addio, è commovente”, ha aggiunto.

Una lunga carriera

La carriera di Opportunity sul suolo marziano inizia il 24 gennaio 2004 e 20 giorni più tardi viene raggiunto dal ‘fratello’ Spirit, un rover identico che ha concluso la sua carriera nel febbraio 2010.

Da allora il rover più longevo di sempre ha proseguito da solo la sua missione, percorrendo 45 chilometri rispetto al chilometro per cui era stato programmato e funzionando 60 volte in più del previsto. Per chiudere la sua carriera, dice il direttore del Jpl, Michael Watkins: ”Non avrei potuto immaginare un luogo migliore”.

A Opportunity si deve l’invio sulla Terra di ben 217.000 immagini, comprese 15.360 foto panoramiche; il rover ha visitato 53 rocce analizzandone i minerali, rilevato la presenza di spie della presenza di passata di acqua, come l’ematite e ha scoperto che il cratere Endeavour in un lontano passato è stato un lago.

Leggi anche:  Tutti i concerti a Villa Erba: un palcoscenico di eccellenza sul Lago di Como