Secondo un esperto Onu i cambiamenti climatici stanno per causare la sesta estinzione di massa nel mondo

Nel corso degli ultimi anni l’inquinamento atmosferico, che secondo una ricerca accorcerebbe la vita di 10 anni, si è reso responsabile di un numero sempre maggiore di vittime nel mondo.
Dal record del 2017 di 9 milioni di morti all’anno, oggi si parla di un decesso ogni 5 secondo e 800 decessi all’ora.
Un quadro decisamente allarmante, al punto che l’esperto Onu per i diritti umani e l’ambiente, David Boyd, ha dichiarato che

“l’umanità sta per causare la sesta estinzione di massa nel mondo”.

I danni irreparabili causati dall’uomo

Riportando a Ginevra le principali conseguenze del cambiamento climatico, per mettere in guardia sul grave pericolo che incombe sull’umanità, Boyd ha ricordato che “quello in cui viviamo, secondo le conoscenze ad oggi, è il solo pianeta in cui la vita è possibile”. Eppure questo non sta impedendo all’uomo di danneggiarlo in modo irreparabile.

L’inquinamento può nuocere gravemente alla nostra salute, favorendo anche l’infertilità maschile e l’osteoporosi. Inoltre lo smog danneggia il cervello, con conseguenze gravi anche per i bambini, rallentandone lo sviluppo cognitivo. Oltre il 90% dei ragazzi sotto i 15 anni nel mondo respira aria inquinata, causa di 600mila morti infantili. L’inquinamento sarebbe responsabile persino di mutazioni genetiche e alterazioni del DNA. Oltre a peggiorare le condizioni di chi soffre di attacchi d’asma, lo smog danneggia anche i denti e accelera l’invecchiamento della pelle.

Verso l’estinzione di massa

Boyd sottolinea inoltre che “Il livello di diossina nell’atmosfera ha raggiunto più di 400 parti per milione, il livello più alto da 650 mila anni” ed è proprio questa situazione che potrebbe causare un cambiamento climatico pericoloso e imprevedibile.

I tassi di estinzione sono centinaia di volte superiori al normale e secondo il rappresentante Onu questo significa “che gli esseri umani sono all’origine della sesta estinzione di massa su 3,8 miliardi anni di vita di questo pianeta. Le conseguenze di queste condizioni climatiche sono senza appello – ha aggiunto – visto che il 90% della popolazione mondiale è esposta all’inquinamento atmosferico. L’aria inquinata causa sette milioni di morti premature ogni anno nel mondo di cui 600 mila bambini di cinque anni o meno. Più vittime di quante ne possano fare le guerre, le uccisioni, la tubercolosi, l’aids e la malaria messe insieme.”

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