Rinvenute le prove dei più antichi organismi capaci di movimento dentro un deposito fossile risalente a 2,1 miliardi di anni fa

A quando risalgono i primi organismi in grado di muoversi sulla nostra Terra?
La risposta a questa domanda oggi ci riporta indietro nel tempo di ben 2,1 miliardi di anni: è questa l’epoca a cui viene fatto risalire lo straordinario ritrovamento fossile nel bacino di Franceville in Gabon, che rivela le più antiche tracce fossili di animali viventi sulla Terra.

Creature simili ad amebe

Le tracce rinvenute all’interno di un deposito fossile sono tubuli e canali scavati nella roccia in un ambiente marino superficiale e ricco di ossigeno, dove questi organismi dell’era paleoproterozoica (2,5 – 1,6 miliardi di anni fa) si spostavano in cerca di cibo. Le analisi dimostrano un movimento ameboide, effettuato da un organismo multicellulare simile a una lumaca o da un insieme di minuscole creature – simili ad amebe o muffe – che si fondono per muoversi e cacciare attivamente.

Si spostano così indietro di ben 1,5 miliardi di anni le prove dei più antichi organismi capaci di locomozione, grazie ad un team di ricerca guidato da scienziati del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) presso l’Università di Poitiers, Francia, in collaborazione con colleghi di istituti di tutto il mondo. Tra questi troviamo il Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università del Saskatchewan (Canada), il Museo svedese di storia naturale di Stoccolma, il Centro Nordico per l’evoluzione della Terra di Odense (Danimarca) e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della California di Riverside. Tutto il gruppo di lavoro è stato coordinato dal professor Abderrazak El Albani, un paleobilogo di fama internazionale.

Un esperimento fallito?

I tubuli e i canali scavati hanno un diametro di pochi millimetri (circa 6) e una lunghezza di circa 170; la particolare forma porta a pensare che siano stati creati da un’azione biologica e non da eventi geologici. Inoltre intorno ad essi i ricercatori hanno trovato i resti fossili di un biofilm composto da diverse specie di batteri, probabilmente il substrato ideale per il nutrimento di queste creature, che dovevano essere molto viscide.
Gli scienziati si interrogano se la locomozione arcaica di questi organismi abbia potuto aprire la strada a quella della biodiversità evolutasi nei due miliardi di anni successivi, una sorta di “esperimento” fallito, eliminato dalla selezione naturale prima che potesse diffondersi.

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